Affitti brevi a Milano – Il fenomeno degli affitti brevi è più attuale che mai, ormai ne parlano tutti! Non esiste, infatti, un argomento più divisivo di questo e noi, proprio in questo articolo proveremo a mettere luce su questo nuovo trend che sta spopolando ormai in tutto lo Stivale, o meglio, in tutto il mondo.
Indice:
- Il fenomeno degli affitti brevi a Milano, lo studio
- Affitti brevi a Milano, l’influenza sulla popolazione meneghina
Il fenomeno degli affitti brevi a Milano, lo studio
A Milano, il fenomeno degli affitti brevi si concentra principalmente nelle aree centrali e turistiche, dove negli ultimi anni si è registrato un aumento anche di residenti. Secondo l’ultimo studio di Aigab, in collaborazione con Wonderful Italy e basato sui dati del Comune di Milano, emerge che per ogni immobile destinato ad affitti brevi, ve ne sono due lasciati sfitti dai proprietari.
Questo trend riflette la diffidenza dei proprietari verso gli affitti a lungo termine, spesso associati al rischio di morosità e alla complessità gestionale degli affitti brevi, che nella maggior parte dei casi non sono gestiti in modo imprenditoriale.
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I dati
In una città con circa 809mila abitazioni, di cui 657mila appartengono a piccoli proprietari, solo il 2,2% (circa 18.250 unità) è dedicato agli affitti brevi, con una concentrazione significativa nei quartieri centrali come Porta Venezia, Duomo, Brera e Stazione Centrale, che coprono oltre un quarto del mercato. Dato significativo: ogni abitazione riservata ai turisti vede due case vuote.
Lo studio mostra che gli affitti brevi sono una realtà marginale nelle zone periferiche e in alcuni quartieri universitari. Ad esempio, a Bande Nere solo l’1,3% delle abitazioni è destinato agli affitti brevi, a Lodi-Corvetto l’1,7%, e a Città Studi l’1%. Questi numeri indicano che gli affitti brevi non influenzano in modo rilevante il mercato immobiliare di queste aree.
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Affitti brevi a Milano, l’influenza sulla popolazione meneghina
Nonostante l’incremento degli affitti brevi, la popolazione di Milano è cresciuta costantemente negli ultimi dieci anni, anche nelle zone centrali. Nel centro storico, dove la media è di 7,2 case vacanza ogni 100 abitanti, la popolazione è aumentata. Al di fuori del centro, quartieri come NoLo e Isola hanno attratto nuovi residenti grazie alla gentrificazione e al rinnovamento commerciale e culturale, rendendo queste aree attrattive sia per i residenti sia per i turisti.
La situazione di Milano, secondo Michele Ridolfo di Aigab, non supporta l’idea che gli affitti brevi contribuiscano allo spopolamento urbano. Anzi, l’aumento dei residenti nel centro storico dimostra il contrario. Questa tendenza non si riscontra, però, in città come Venezia e Firenze, dove i centri storici si sono svuotati per problemi strutturali precedenti all’arrivo del turismo di massa.
In sintesi, il mercato degli affitti brevi a Milano non risulta così pervasivo da influenzare negativamente la popolazione residente o il mercato degli immobili.