Le bellezze di Milano, la Casa del Manzoni in via Morone 1

le bellezze di Milano, la casa del Manzoni

Le bellezze di Milano, la Casa del Manzoni – Continuiamo, oggi, con la rubrica “Le bellezze di Milano” parlando della Casa del Manzoni. Alessandro Manzoni fu uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano, nonché l’autore del romanzo storico “I Promessi Sposi”. Durante il corso della sua vita, visse in numerose case. La sola che può essere considerata veramente sua, però, è quella che si trova proprio nel capoluogo lombardo, in via Morone 1.

Indice:

Le bellezze di Milano, la storia di Casa Manzoni

Alessandro Manzoni e la moglie Enrichetta Blondel lasciarono Parigi nel 1810 con il desiderio di trovare una sistemazione nel capoluogo meneghino. Prima di trasferirsi in via Morone 1, vissero per un periodo in via San Vito al Carobbio n. 3883 e successivamente nel Palazzo Beccaria in via Brera, al civico n. 1571 (oggi n.6).  

Il palazzo di via Morone, situato all’angolo con piazza Belgioioso, era di proprietà di don Alberico de Felber e Alessandro Manzoni lo acquistò il 2 ottobre del 1813 al prezzo di 107.000 L. I Manzoni si dimostrarono da subito felici dell’acquisto fatto e, in una lettera del 1814 si dissero: “contentissimi della nostra nuova casa per l’aspetto veramente felice, sì nello inverno che nella state”.

Casa Manzoni, infatti, era collocata (e lo è tutt’ora) nel cuore pulsante della città di Milano, molto vicina agli affetti della famiglia come, ad esempio, i Porta e i Verri in via Monte Napoleone, Federico Confalonieri e Silvio Pellico in via Monte di Pietà e Vincenzo Monti di via Brera. Ma non solo, poiché poco distanti dal palazzo si trovavano:

  • la Biblioteca Ambrosiana e quella Braidense,
  • il Gabinetto Numismatico,
  • le librerie di Santa Margherita e della Contrada dei Servi.

Insomma, la scelta dell’immobile in via Morone 1, con la sua ottima posizione centrale, permise al Manzoni di conciliare la vita da studioso, con le amicizie.

Casa Manzoni, le stanze più importanti

Casa Manzoni deve essere annoverata obbligatoriamente fra le bellezze di Milano, in particolare, per la sua storia e per il suo forte impatto culturale. Il palazzo di via Morone 1, dislocato su tre livelli, ospitò la servitù e numerosi amici della famiglia e la stanza del Manzoni era la più appartata, dove poteva ritirarsi a scrivere, leggere e meditare, inoltre affacciava sul giardino privato interno, molto amato dallo stesso.

Qui, lo scrittore ricevette amici intimi e ospiti illustri che, a seguito della pubblicazione e della fama sempre crescente della sua opera “I Promessi Sposi” divennero via, via più numerosi e le visite più frequenti.

La stanza da letto

La stanza da letto di Alessandro Manzoni: era molto spaziosa, ma allo stesso tempo arredata con molta semplicità. I muri erano tappezzati con una carta da parati floreale di colore bianco e giallo tenue, mentre al centro del soffitto era dipinto un mazzo di rose.

Nella parete posteriore del letto era appeso un quadretto sacro, insieme un piccolo crocifisso, mentre in quella di destra si trovava un ritratto dell’amico più intimo dello scrittore: il professor Rossari. Nella stanza era presente anche un caminetto, sormontato da uno specchio, e altre raffigurazioni sacre.

Infine, tra le quattro mura della camera da letto erano disposte cinque o sei poltroncine, e al centro della sala si trovava un piccolo tavolino di noce rotondo, ricoperto di marmo giallo.

Lo studio

Lo studio del poeta, invece, si trovava al pianterreno e affacciava sul giardino. Nella stanza erano presenti all’incirca un migliaio di volumi classici, antichi e moderni, oltre che libri di storici e filosofi provenienti da ogni parte del mondo. Qui nacquero I Promessi Sposi, opera madre della lingua italiana.

La casa-museo è stata allestita da Michele De Lucchi e può essere visitata in dieci sezioni che ripropongono fedelmente gli itinerari nella vita e nelle opere del poeta meneghino. Infine, sono degni di nota anche:

  • gli arredi;
  • le opere d’arte esposte nelle sale;
  • i ritratti;
  • i paesaggi del romanzo;
  • e molto altro.

Il palazzo di via Morone dopo la morte del Manzoni

Alessandro Manzoni morì a Milano il 22 maggio 1873. Dopo la sua morte la casa fu venduta al prezzo di 280.150 L. al conte Bernardo Arnaboldi Gazzaniga. Negli anni, poi, la dimora passò ad Attilio Villa nel 1919 e nel 1922 ai fratelli Dubini, poi, nel 1937, divenne proprietà della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e da queste fu donata alla Città di Milano per uso perpetuo ed esclusivo al Centro Nazionale Studi Manzoniani.

La struttura, modificata dai continui passaggi di proprietà, passò ufficialmente al Comune di Milano il 20 marzo 1941, che sotto la guida dell’allora conservatore Marino Parenti avviò i lavori per riportare la Casa del Manzoni indietro nel tempo, fino al 1873. Dopo una prima interruzione dei lavori causata dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, le opere di restauro ripartirono negli anni ’60 e il 15 dicembre 1965 fu inaugurato il Museo Manzoniano.

Con l’Expo 2015 è stata effettuata una nuova ristrutturazione dell’edificio per offrire ai visitatori un percorso espositivo più ampio e per rendere Casa Manzoni polo culturale ancora più vivace, aperto a tutti.

Per chi ancora si domanda “cosa vedere a Milano” Casa Manzoni è sicuramente la scelta giusta anche per la sua posizione centralissima, raggiungibile comodamente con la metropolitana alle fermate Duomo, San Babila e Montenapoleone, una delle vie del “Quadrilatero della Moda”.

Vivere accanto alla Casa del Manzoni

Vivere accanto a una delle bellezze di Milano come la Casa del Manzoni è un privilegio che pochi fortunati possono permettersi. Si tratta di un luogo storico, che ospitò uno dei Grandi della letteratura, nonché il padre della lingua italiana (il secondo dopo Dante Alighieri), che non può far altro che conferire parecchio valore agli immobili che gli sorgono attorno.

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