Il clima influisce sulle dinamiche del mercato immobiliare

qual è periodo migliore per vendere casa o acquistarne una

Qual è il periodo migliore per vendere o acquistare un immobile? In passato, sempre nel nostro blog, abbiamo parlato della stagionalità del mercato immobiliare, con maggiore attenzione al mercato meneghino. Oggi, invece, rivolgeremo il nostro sguardo alle temperature. Il clima, infatti, influisce sulla compravendita delle abitazioni e a confermarlo è il documento pubblicato lo scorso luglio 2023 dalla Banca d’Italia e sottoscritto dagli economisti Michele Cascarano e Filippo Natoli.

Indice:

Qual è il periodo migliore per vendere o acquistare un immobile

L’analisi di cui stiamo parlando è il “Temperatures and search: evidence from the housing market” ed è stata condotta in Italia tra il 2016 e il 2019. Nella fattispecie, la ricerca ha esaminato in che modo le alte temperature influiscono sulla ricerca, online e di persona, degli immobili. Il report ha analizzato il clima giorno dopo giorno per questo periodo di tempo, così come i click e le richieste di contatto per l’acquisto di una nuova casa.

I risultati hanno dimostrato come, sopra i 25° C, ci sia un’importante diminuzione delle ricerche di immobili, che riguarda sia i principali portali online, che le visite dal vivo. Non solo, la diminuzione delle ricerche e degli appuntamenti per l’acquisto di un immobile va di pari passo con la diminuzione degli appuntamenti e delle ricerche per la vendita delle proprietà. Tale rallentamento tocca anche le case già in vendita, ossia quelle già online sui portali.

La medesima analisi è stata condotta altresì sul mercato degli affitti. Il risultato è stato pressappoco identico, anche se, in questo caso specifico, la frenata non è stata così significativa.

Dunque, qual è il periodo migliore per vendere o acquistare un immobile? Scopriamolo insieme nel corso dell’articolo.

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Le diverse soluzioni abitative

Dallo studio si è evinto che le temperature possono avere diversi effetti a seconda del tipo di proprietà. Nello specifico, col caldo frena soprattutto la domanda di case che non sono “climat safe”. Cosa intendiamo? Semplice, tutte quelle soluzioni abitative che presentano una bassa classe energetica o che non hanno spazi outdoor, quali terrazzi, balconi o giardini.

L’attenzione è stata anche posta sui prezzi delle abitazioni. Le proprietà che non sono climat safe, infatti, durante la stagione calda, o meglio, sopra i 25° C subiscono anche una riduzione di prezzo.

Le temperature

Abbiamo visto poc’anzi come il caldo eccessivo condizioni in modo negativo le ricerche online, gli appuntamenti dal vivo e l’esito delle compravendite immobiliari. Vediamo insieme, ora, cosa accade con le temperature miti e con il freddo.

Partiamo dalle prime. Con le temperature miti non c’è stato alcuno stravolgimento nelle ricerche online e negli appuntamenti di persona, che sono rimasti pressoché invariati.  Il dato più importante, però, è stato registrato con le temperature fredde.

Con l’arrivo dell’inverno e della stagione fredda, infatti, le ricerche online, gli appuntamenti e, di conseguenza, le compravendite sono aumentati notevolmente. Questo incremento, con tutta probabilità, è dovuto a una semplice condizione: col freddo le persone hanno meno voglia di uscire e svolgere attività all’aperto e, di conseguenza, passano più tempo in casa e sul web. 

Il caldo

Sul report leggiamo che:

“Gli agenti trascorrono la maggior parte del loro tempo all’aperto, incontrando acquirenti e venditori per visite a domicilio o esplorando personalmente i quartieri per ottenere nuovi mandati di vendita. Sia i venditori che gli acquirenti si recano fisicamente almeno una volta presso lo studio degli agenti immobiliari per conferirgli il mandato di vendita, nel primo caso, o per fare una proposta, nel secondo e, in alcuni casi, presso lo studio del notaio per perfezionare la trattativa. Per questi motivi, la ricerca di un immobile può essere considerata costosa in termini di esposizione alla temperatura, soprattutto nelle grandi città, dove le distanze sono maggiori e il traffico è più intenso.”

L’analisi, poi, ci ricorda che le alte temperature vanno a ridurre la produttività individuale delle persone.

A tal proposito, anche nel loro tempo libero, i potenziali acquirenti potrebbero essere meno produttivi nell’identificare gli immobili che preferiscono. In questo modo, saranno rallentati i processi di ricerca e decisione e, di conseguenza, le offerte nel breve periodo.

Un ultimo fattore importante legato alle temperature troppo calde è la distorsione cognitiva. In che senso? Ce lo spiega in maniera molto chiara il report:

“Ad esempio, la percezione del tempo di attesa peggiora nelle giornate calde e le interazioni sociali con gli estranei sono percepite come più spiacevoli.”

Infine, la ricerca ha altresì dimostrato che chi ha avuto un’esperienza negativa durante un giorno caldo, in futuro sarà maggiormente scoraggiato ad esporsi nuovamente alle alte temperature per la visita di una casa.

I risultati non sono solo collegati ai mesi estivi

I risultati sono solo collegati ai mesi caldi estivi? La risposta è negativa. La ricerca, infatti, è stata svolta anche escludendo luglio e agosto, i mesi di chiusura estiva, e i risultati sono stati pressoché identici.

Insomma, le elevate temperature non incoraggiano i potenziali acquirenti a cercare una nuova casa, anzi, fanno sì che questi decidano di posporre questa attività più in là nel tempo. Va da sé che la domanda di abitazioni cala quando le temperature iniziano ad aumentare, così come gli appuntamenti in agenzia dei potenziali venditori e le visite dal vivo alle proprietà.

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Conclusioni

Dunque, qual è il momento migliore per vendere o acquistare un immobile? Abbiamo visto poc’anzi che gli appuntamenti di persona e le ricerche online di nuove proprietà hanno comportamenti molto simili tra loro. Nella fattispecie, le calde temperature raffreddano il mercato immobiliare, facendo diminuire le transazioni, gli appuntamenti in agenzia per nuovi mandati e le visite delle proprietà da parte dei potenziali acquirenti.

“Gli episodi di temperature elevate possono pesare sul mercato immobiliare anche molto tempo dopo che lo shock termico si è attenuato.”

Non solo, lo studio ha anche dimostrato che gli effetti delle alte temperature sulle compravendite sono temporanei, mentre quelli sui prezzi delle proprietà, che con temperature elevate diminuiscono, risultano essere permanenti.

Quali sono le proprietà che resistono alle elevate temperature? Secondo l’analisi, le preferenze dei cittadini che sono alla ricerca di una casa, come abbiamo visto all’inizio, ricadono sulle “climate-safe” dwellings, ossia:

  • Proprietà con spazi outdoor, come giardini, balconi e terrazzi;
  • Abitazioni con classe energetica non inferiore alla C;
  • Immobili con aria condizionata già istallata.

Le soluzioni che possiedono una, due o tutte e tre le caratteristiche, sono quelle più costose. A questo proposito, sottolineiamo che durante le giornate calde vengono visitate maggiormente le case più care (in questi termini), rispetto alle altre.

E gli affitti?

Anche per gli affitti è stata riscontrata la stessa problematica: sopra i 25° C diminuiscono ricerche sul web e appuntamenti. A differenza delle compravendite, però, sulle compravendite lo shock dovuto alle alte temperature elevate ha un minor impatto.

“a causa della natura temporanea della locazione, l’effetto sveglia indotto dalle temperature calde viene disattivato nel mercato degli affitti, portando a minori pressioni al ribasso sui canoni di locazione rispetto ai prezzi di vendita.”

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